Smart working e postura, come evitare le sindromi algiche
Introduzione
In questa emergenza da Covid-19 ci siamo trovati a cambiare molte abitudini di vita.
Dalle abitudini alimentari, alla mancanza di attività fisica, alla vita sedentaria alimentata dal diffuso “Smart Working”, il nostro corpo subisce alterazioni posturali che portano all’insorgenza di dolori diffusi, in particolare al collo, spalle, colonna e ginocchia.
Cosa si può fare per evitare tutto questo? Vediamolo insieme.
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Cos’è la postura
Il concetto di postura di Tribastone viene espresso in questa definizione:
“La postura è la posizione del corpo nello spazio e la relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio (funzione antigravitaria) sia in condizioni statiche che dinamiche cui concorrano fattori neurofisiologici, biomeccanici, psicoemotivi e relazionali legati anche all’evoluzione della specie “ (Scoppa).
Quotidianamente il concetto di postura si collega al concetto di funzionalità, cioè se il nostro corpo è in equilibrio e funzionale siamo perfettamente capaci di adattarci e di reagire all’ambiente circostante.
Il sistema posturale è molto complesso perché coinvolge strutture diverse:
- apparato muscolo scheletrico,
- le articolazioni,
- l’apparato stomatognatico.
Col passare del tempo, l’inattività muscolare o disfunzioni di alcuni apparati del corpo, possono modificarne l’equilibrio portando, in un primo momento, a delle compensazioni.
Quando le capacità del nostro corpo di compensare gli squilibri non sono più sufficienti iniziano i dolori e le patologie come:
- dolori alle spalle,
- lombalgia,
- cervicalgia,
- dolori ad anche, ginocchia e caviglie,
- cefalee.
Tutto questo può condizionare la vita quotidiana nello svolgimento delle attività normali, anche a livello psicologico.
La postura e lo smart working
Lo Smart Working è entrato ormai a far parte delle nostre abitudini e per quanto possa offrire dei vantaggi al livello organizzativo non è per niente vantaggioso per la nostra colonna vertebrale.
Uno dei fattori che più determina ì’insorgenza di alterazioni posturali è proprio la sedentarietà.
La staticità per molte ore al giorno davanti al pc è deleteria per due motivi principali:
- altera il metabolismo e la funzionalità muscolare, permettendo l’insorgenza di patologie;
- altera la postura producendo alterazioni biomeccaniche che dal bacino coinvolgono tutta la colonna.
Restare seduti in posizioni scorrette porta quindi la comparsa di dolore dovuto all’intorpidimento dei muscoli e all’insorgenza di patologie acute ma anche più gravi come per esempio:
Qualche consiglio per mantenere la postura corretta
Di seguito alcuni consigli da adottare in caso di Smart Working per evitare di assumere cattive posture e mantenere il più possibile un equilibrio corporeo:
- alzarsi ogni mezz’ora e muoversi per evitare indolenzimento muscolare e rimettere in moto la circolazione sanguigna;
- se possibile scegliere sedie ergonomiche e tenere la parte lombare il più vicino possibile allo schienale, evitando di piegare in avanti la schiena;
- mantenere la posizione dello schermo del pc all’altezza degli occhi, per evitare la rigidità del tratto cervicale;
- mantenere le gambe in linea parallela fra loro senza accavallarle, questo per evitare che l’anca vada fuori simmetria;
- percepire che il peso del tronco sia equamente distribuito sul bacino;
Trattamenti per la postura
Pur attuando le dovute accortezze, spesso mantenere la giusta posizione è complicato durante la giornata, quindi succede che insorgano dolori e patologie.
Svolgere un’attività fisica settimanale sarebbe già una buona abitudine ma nel caso non sia possibile, per risolvere le problematiche posturali conseguenti allo Smart Working, ci si può rivolgere al fisioterapista.
I trattamenti di rieducazione posturale riguardano principalmente:
ginnastica posturale, il metodo mezierès è quello più utilizzato che da migliori risultati;
trattamenti osteopatici, volti a ristabilire mobilità e flessibilità muscolo articolare;
terapie manuali;
Nel caso di debba intervenire sul dolore o sull’infiammazione il fisioterapista può utilizzare, in contemporanea alle tecniche suddette, anche i mezzi fisici:
tecarterapia
laserterapia
onde d’urto.
È importante rivolgersi a centri di fisioterapia specializzati.
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