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Ernia cervicale, cause e soluzioni

Ernia cervicale, cause e soluzioni

Ernia cervicale come si manifesta

Ho un’ernia cervicale: cosa devo fare?

Questa è la domanda che si pongono la maggior parte delle persone a cui è stata diagnosticata un’ernia cervicale. Solitamente succede questo, e forse è capitato anche a te: a causa di dolori al collo ci si reca dal medico di base il quale prescrive degli antidolorifici.

Se i farmaci hanno poco effetto, si effettua una RX (nota come “lastra”) nella quale però si vedono solo le componenti ossee e non i tessuti molli come i dischi intervertebrali, e le ernie (che sono una protrusione di questi ultimi). I dolori continuano, e per essere certi della diagnosi lo step successivo è la risonanza magnetica, il migliore strumento di diagnosi radiologica che ci permette di vedere con esattezza il tipo di ernia e la radice nervosa interessata.

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    Il quesito che la comunità scientifica si è posto è: ma il dolore al collo è sempre causato delle ernie?
    Nel corso di questo articolo approfondiremo l’argomento, chiarendoti molti dubbi riguardo un importante condizione clinica come la cervicalgia, di cui sempre più persone ne sono affette.
    Nella prima parte parte leggerai una panoramica dell’anatomia, in modo da avere chiaro cosa si intende quando si dice “ernia”, successivamente spiegheremo cosa fare e infine ti daremo qualche consiglio per mantenere in salute la tua colonna.

    ernia cervicale anatomia e disfunzione

    Un po’di anatomia: cosa si intende per ernia cervicale

    Per spiegarti bene a cosa si faccia riferimento con il termine “ernia cervicale” occorre avere una piccola panoramica riguardante la colonna.

    Come saprai le vertebre sono i segmenti ossei che costituiscono la colonna spinale. All’interno del complesso vertebrale, nel “canale spinale”, passa il midollo spinale, una struttura che appartiene al sistema nervoso centrale e che mette in comunicazione il cervello con il resto del corpo attraverso i nervi spinali.
    Una vertebra è separata dall’altra tramite il disco intervertebrale, una specie di cuscinetto costituito da una parte centrale semiliquida (detta nucleo polposo) e un’altra esterna più rigida (chiamata anello fibroso).

    Quando l’anello fibroso protrude verso l’esterno, oltre il limite osseo della vertebra, si parla di protrusione discale, mentre se fuoriesce il nucleo polposo si tratta di ernia discale.

    Non tutte le ernie sono sintomatiche. Anzi, sembra che dopo i 30 anni la maggior parte della popolazione riporti la presenza di degenerazioni del disco intervertebrale ma non avvertendo alcun dolore particolare non lo sa, e da un punto di vista dell’effetto placebo questo è un bene, perché da quando ci dicono che abbiamo un’ernia, dato che la credenza generale è ERNIA = DOLORE, siamo condizionati.

    In realtà non è così, l’ernia produce dolore solo quando protrude dal disco in corrispondenza della radice nervosa, e la comprime. Solo in quel caso infatti si verificano le cervicobrachialgie, in cui si avvertono dolore, scosse, formicolii e deficit della sensibilità in tutto il territorio innervato dalla radice colpita. Per questo nella cervicobrachialgia il dolore si protrae dal distretto cervicale alle dita della mano.

    Come sono classificate le ernie?

    La classificazione delle ernie avviene in base ad alcuni criteri:

    • In base alla posizione in cui fuoriesce il nucleo polposo del disco: mediana, paramediana, laterale, intraforaminale, extraforaminale;
    • In rapporto alla quantità di nucleo polposo che è uscito dal disco, che determina la grandezza dell’ernia: protrusa e espulsa. Quest’ultimo termine viene utilizzato quando il nucleo del disco è completamente fuori dalla sua sede anatomica, e in molti casi può essere un indice che può portare all’operazione chirurgica;
    • In funzione del tempo di insorgenza dell’ernia: ernia matura (ha un colore opaco a causa della ridotta quantità di liquidi), ernia immatura.
    Ernia cervicale come effettuare la diagnosi

    Quali sono le cause che generano ernie cervicali e come si effettua la diagnosi

    Le cause che producono le ernie discali sono principalmente:

    • Traumatiche: a causa di un forte impatto, come un colpo di frusta in un incidente stradale;
    • Instabilità: è una condizione che si verifica quando i muscoli che tengono stabili le vertebre non sono adeguatamente reclutati e di conseguenza risultano essere troppo deboli.

    L’eccessivo movimento intervertebrale può causare la degenerazione e la fuoriuscita del disco intervertebrale, e degli slittamenti patologici tra una vertebra e l’altra noti con il nome di “spondilolistesi”;
    Idiopatiche.

    Durante la diagnosi, alla prima visita, il medico effettua dei test clinici e raccoglie i dati dell’anamnesi. Solitamente la presenza di formicolio, di parestesie delle dita della mano e di forti dolori fanno pensare ad una sofferenza nervosa che potrebbe essere causata dalla compressione dell’ernia sulla radice del nervo. Sulla base di questi dati, il medico (che solitamente è un neurologo o un ortopedico) prescrive degli esami radiologici come:

    • RX: in cui si visiona il tessuto osseo;
    • Risonanza Magnetica: in cui è possibile vedere tutti i tessuti, comprese le ernie!
    • Elettromiografia: in cui si valuta la funzionalità del nervo.

    Perché le vertigini?

    Le vertigini sono una distorsione dei sensi che crea un’alterazione della percezione del movimento del nostro corpo rispetto all’ambiente che ci circonda.
    Nelle vertigini compaiono due tipi di condizioni:

    • Vertigine soggettiva: Il soggetto si sente girare nell’ambiente esterno.
    • Vertigine oggettiva: Il soggetto sente l’ambiente esterno girare attorno a lui.

    La prima condizione è causata da problemi del sistema nervoso centrale, mentre la seconda riguarda problemi infiammatori, meccanici e patologici del sistema vestibolare (che è deputato all’equilibrio).

    Nel tratto cervicale alto (dalla prima alla terza vertebra cervicale) passano numerose “afferenze”, ossia delle vie nervose che portano informazioni al cervello. Gli stessi muscoli che controllano il movimento in questo tratto della colonna forniscono informazioni per il controllo motorio e della posizione del nostro organismo.
    Se queste articolazioni hanno delle limitazioni o dei problemi di movimento e se i muscoli che le fanno muovere hanno delle disfunzioni (note come trigger point), le vie nervose di cui ti ho parlato prima potrebbero alterare le informazioni che inviano al sistema nervoso centrale, causando problemi di equilibrio, nausea e vertigini.

    vertigini

    Come si possono risolvere le vertigini causate dalla cervicale

    La risposta è semplice:
    recuperando il fisiologico movimento del tratto cervicale! Ovviamente è “semplice” da spiegare, ma un po’ meno da realizzare:

    • non tutti i fisioterapisti sono specializzati in terapia manuale,
    • non tutti i fisioterapisti hanno le competenze per poter pianificare un training di esercizi specifici
    • non tutti i terapisti hanno l’occasione di curare molte cervicalgie durante l’anno.

    A villa Ardeatina a Roma abbiamo curato più di 7000 pazienti, tutti i fisioterapisti sanno eseguire tecniche di terapia manuale, strumentale come Tecarterapia, Laserterapia, Magnetoterapia e tecniche osteopatiche; e tutti sanno pianificare un programma di esercizi specifico per ogni distretto corporeo.

    Perché la fisioterapia è un’ottima soluzione?

    Sulla prevenzione dei traumi si può fare ben poco, è ovvio che una buona massa muscolare può limitare i danni, ma se riceviamo un tamponamento mentre siamo fermi allo stop non ci possiamo fare nulla.
    Cosa ben diversa è avere un tratto cervicale sano e in ottima salute. Due componenti possono produrre delle condizioni di ridotta stabilità del rachide cervicale:

    • una lassità del tessuto connettivo (muscoli e legamenti più elastici del normale);
    • disfunzioni di movimento e atteggiamenti posturali non ergonomici mantenuti nel tempo.

    Al giorno d’oggi la seconda causa è comune a moltissime persone, soprattutto a coloro che lavorano davanti al pc. Stare ore e ore con la testa protrusa in avanti mentre guardiamo il monitor, stressa eccessivamente le prime vertebre cervicali, e passare molto tempo con lo sguardo rivolto verso il basso per utilizzare il tablet o lo smartphone sottopone i muscoli del collo ad uno sforzo eccessivo.

    Questi comportamenti ripetuti quotidianamente per anni rischia di danneggiare la nostra fisiologia, producendo sintomi fastidiosissimi come cefalea, emicrania, vertigini, nausea, formicolii lungo le braccia e dolore.

    Con la fisioterapia si recupera la corretta biomeccanica articolare, si eseguono degli esercizi specifici che rinforzano i muscoli stabilizzatori e si imparano delle posture che si possono eseguire a casa e in ufficio per prevenire condizioni spiacevoli.

    ernia cervicale e fisioterapia

    Quando è necessario l'intervento chirurgico?

    L’intervento chirurgico si effettua quando l’ernia è completamente espulsa, i sintomi clinici sono molto acuti e rendono difficile la mobilità del collo, e soprattutto quando la compressione dell’ernia rischia di danneggiare il nervo. I primi segnali di interessamento nervoso sono formicolii e parestesie (deficit di sensibilità lungo il tratto innervato dal nervo).

    Al giorno d’oggi i casi in cui è necessario l’intervento chirurgico sono una stretta minoranza. Questo perché nel nostro Paese, difficilmente si arriva in condizioni tali da richiedere un’operazione, la fisioterapia infatti cura oltre l’85% dei problemi cervicali. Il tutto sta nell’intervenire in tempo: nella vita come in medicina “il mostro va ucciso quando è piccolo”.

    Per questo nel nostro Centro di Fisioterapia proponiamo la fisioterapia preventiva, in cui il fisioterapista effettua un controllo sul tuo sistema muscolo scheletrico e in base a ciò che riporta il paziente interviene nel segmento corporeo che ha più bisogno di essere trattato.

    Come prevenire dolori al collo?

    Sono fondamentali le abitudini, quindi fare un’attività fisica costante, mantenere una corretta postura mentre lavoriamo, e praticare delle sedute fisioterapiche nel corso dell’anno per restare in forma ed essere controllati. Nel percorso di fisioterapia preventiva proposto da noi imparerai tutti gli esercizi che ti aiuteranno a rinforzare i muscoli giusti e ad essere più consapevole del tuo corpo.

    Anche tu vorresti risolvere il prima possibile i tuoi dolori al collo? Ti aspettiamo
     

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