La terapia miofasciale, trattamenti e approcci terapeutici
Introduzione
La Fisioterapia è un mondo così vasto che comprende al suo interno diverse tipologie di trattamenti e di approcci terapeutici, ognuno dei quali può essere adatto a una particolare condizione clinica, a un particolare distretto anatomico.
La Terapia miofasciale è uno di questi trattamenti che andremo ad approfondire in questo articolo.

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Cosa è la fascia
La fascia è il tessuto connettivo che circonda i nostri muscoli, le nostre ossa, i nostri nervi, i nostri organi, e le nostre articolazioni. È ritenuto infatti un sistema fluido tensionale che collega e sostiene tutto il contenuto del nostro corpo.
Può essere paragonata a una tuta che riveste il nostro corpo dalla testa ai piedi. Se si applica una tensione in un punto della tuta è probabile che questa si rompa in una zona differente dal punto di trazione.
Cosa significa terapia miofasciale
La Terapia Miofasciale significa letteralmente: terapia per il sistema muscolare e fasciale.
Si tratta di un insieme di tecniche manuali utilizzate per la mobilizzazione dei tessuti molli (muscoli e fascia) che si occupano di trattare il dolore miofasciale e le sindromi dolorose su base biomeccanica e riflessa. In questo tipo di trattamento si sente spesso parlare di “trigger points”.
Questo tipo di trattamento ha l’obbiettivo di ampliare l’arco di movimento, liberando il paziente da sintomatologie algiche e altre sensazioni fastidiose come bruciori, parestesie, formicolii e torpori. Si ritiene inoltre che il trattamento della fascia sia importante per stimolare il sistema nervoso centrale al fine di migliorare la coordinazione motoria.

Terapia miofasciale metodo Stecco
Tra i metodi che hanno avuto maggior successo c’è il metodo “Stecco”, che porta il nome del suo ideatore: il Dott. Stecco.
Questo metodo, che attualmente è insegnato anche all’estero, è relativamente recente poiché si è diffuso negli ultimi trenta anni e consiste nell’individuazione e nel trattamento di punti fasciali ben specifici. Il trattamento avviene manualmente con l’utilizzo delle nocche delle dita del terapista, e quando necessario anche della prominenza ossea dell’olecrano del gomito.
Quali sono i tools nella terapia miofasciale
Negli ultimi anni in Italia molti fisioterapisti hanno iniziato ad utilizzare degli strumenti per il trattamento della fascia e dei trigger point.
Si stratta quasi sempre di accessori in metallo (acciaio) che hanno diverse forme, ognuna delle quali si adatta a un particolare distretto anatomico e alla consistenza dei diversi tessuti.
Si tratta di una pratica, il più delle volte, non dolorosa e semplice da applicare, che richiede solo l’utilizzo del tool, di un gel o una cera per permettere al tool di scivolare meglio sulla cute senza creare abrasioni, e chiaramente del paziente.
Fra queste le più usate sono la Cupping therapy e Flossing therapy
COPPING THERAPY
La cupping therapy, conosciuta in Italia anche come “coppettazione” è una tecnica che fu utilizzata per la prima volta in Medicina Cinese nel secondo secolo d. C. e che recentemente è tornata ad essere usata molto, soprattutto in ambito sportivo.
Consiste nell’applicazione di vere e proprie coppette, di varie dimensioni, in punti specifici del corpo. Le coppette vengono applicate in modo tale da creare una condizione di sottovuoto che viene generata per mezzo di una fiamma o per effetto meccanico.
Lo scopo della coppettazione è di ridurre il dolore e migliorare il movimento dei tessuti. L’applicazione della cupping therapy può essere statica o dinamica. Nel primo caso si lasciano le coppette fisse in punti specifici per un tempo prestabilito, mentre nel secondo caso una volta generato il sottovuoto la coppetta viene mossa, lungo la cute.
FLOSSING THERAPY
La Flossing Therapy (F. T.) è una particolare tecnica di bendaggio che dal 2015 ha avuto un importante sviluppo in Germania, e negli USA è nota con il nome di “Voodoo Flossing”, basata sugli studi del Dott. K. Starrett.
Consiste nell’applicazione di bende elastiche non adesive e ben più rigide del taping. Il fisioterapista le applica nella regione corporea con restrizione di movimento. L’applicazione avviene con un importante tensione, al fine di produrre una compressione nella zona da trattare.
Data la particolarità della tecnica, non si può applicare in tutte le regioni del corpo, come ad esempio la gabbia toracica, ma è adatta per lo più ad articolazioni periferiche come gomito, polso, ginocchio e caviglia.

Per Approfondire leggi l’articolo completo: https://www.fisioterapiaitalia.com/terapie/terapia-mio-fasciale/
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