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Fibromialgia, cause e cure

Fibromialgia, cause e cure

Introduzione

La fibromialgia è una patologia caratterizzata da diffuso dolore muscoloscheletrico accompagnato da affaticamento, disturbi del sonno, perdita di memoria e problemi di umore.

Alcune persone segnalano di soffrire anche della sindrome delle gambe senza riposo o di problemi intestinali o vescicali, intorpidimento, formicolio generico e sensibilità al rumore, alle luci o alla temperatura.

fibromialgia di cosa si tratta

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    Fibromialgia, di cosa si tratta

    Si tratta della seconda condizione più comune che colpisce le ossa e i tessuti molli, ovvero muscoli, tendini e legamenti. Il termine deriva dal latino “fibro”, che significa tessuti fibrosi; “Mio”, che significa muscoli e “algia”, che significa dolore.

    La sindrome fibromialgica, è un insieme di segni e sintomi comuni anche ad altre patologie, sia di natura muscolo scheletrica come tensioni anomale dei tessuti muscolo tendinei (al cui interno si vengono a creare dei ‘tender points’, ovvero dei punti latenti che se stimolati con una digitopressione locale evocano forte dolore), rigidità articolare e calo della forza, sia di natura psico-emotiva, come disturbi cognitivi, insonnia o disturbi del sonno, alterazione della sensibilità, situazioni di ansia e depressione causati dal calo della serotoninca.

    Sintomi e cause della fibromialgia

    Chi è colpito da fibromialgia o sospetta fibromialgia presenta principalmente dolori muscoloscheletrici, rigidità in diverse parti del corpo, nonché disturbi del sonno e affaticamento.
    Il dolore è il sintomo principale, solitamente diffuso in tutti il corpo, sebbene possa manifestarsi inizialmente in una zona o articolazione in particolare: viene percepito come una sensazione molto fastidiosa, spesso associata a formicolii e bruciore, e varia molto in base a diversi fattori che comportano ad una percezione più o meno aumentata di dolore.

    Il secondo sintomo principale è l’astenia (affaticamento): circa il 90% dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica presenta una ridotta capacità di resistenza alla fatica, con una sensazione di stanchezza simile a quella che si percepisce durante una influenza. Anche la fatica varia in gravità, passando da situazioni più lievi accompagnate da sensazioni sopportabili di stanchezza a situazioni più complesse accompagnate da sensazioni di completo esaurimento delle forze.

    Gli effetti dei sintomi variano da individuo a individuo, ma molte persone sperimentano riacutizzazioni intermittenti in cui i sintomi si risvegliano improvvisamente. Alcune persone che soffrono di fibromialgia riferiscono che le condizioni atomosferiche e metereologiche influiscono sul loro dolore, intensificandolo quando il clima è particolarmente umido, freddo o caldo.

    La causa esatta di questa condizione patologica non è nota, ma gli esperti sospettano che la fibromialgia sia il risultato del fatto che il cervello e il sistema nervoso non riescano a elaborare i segnali del dolore nel solito modo, causando un aumento della sofferenza. In alcuni studi, le scansioni del cervello hanno mostrato un’alterata elaborazione del dolore nei soggetti affetti da fibromialgia. I ricercatori hanno anche riscontrato livelli carenti degli ormoni serotonina, noradrenalina e dopamina nel sistema nervoso e conseguente squilibrio in un liquido spinale coinvolto nella segnalazione del dolore.
    Poiché il dolore sembra essere il risultato di segnali del dolore provenienti dall’area interessata elaborati in modo diverso, piuttosto che a causa di un danno diretto che può essere trattato, è difficile fermarlo e la condizione risulta quindi cronica. Alcuni ricercatori hanno anche suggerito che i cambiamenti nei livelli di alcuni altri ormoni, come il cortisolo, che viene rilasciato quando il corpo è sotto stress, possono contribuire alla fibromialgia. E’ probabile che le cause, in parte, vadano ricercate nella “genetica”, ovvero una “predisposizione ereditaria”.

    La diagnosi di fibromialgia

    Non tutti i medici conoscono profondamente la fibromialgia, per cui è importante contattare la figura medica specialistica che è il reumatologo: il medico dovrà procedere con una diagnosi differenziale precisa per poter inquadrare la situazione del paziente, valutando attentamente il dolore, provando ad evocare dolori riferiti, escludendo altre patologie, e prescrivendo alla fine un adeguato trattamento. Non c’è un test o un esame diagnostico che accerti con sicurezza che si tratti di fibromialgia.
    Le linee guida più recenti non richiedono piú un esame del genere. Invece, una diagnosi di fibromialgia può essere fatta se una persona è colpita da dolore diffuso per più di tre mesi, senza condizioni mediche di base che potrebbero causare il dolore.

    Il medico potrebbe voler escludere altre condizioni che potrebbero avere sintomi simili come l’artrite reumatoide.

    Il trattamento della fibromialgia

    A seconda dei sintomi, il medico può prescrivere antidolorifici, antidepressivi , rilassanti muscolari e farmaci che aiutano a dormire e migliorare la qualità del sonno.

    Tuttavia è bene introdurre l’esercizio terapeutico, si è infatti visto che praticare per almeno 3 volte a settimana esercizio aerobico migliora la percezione del dolore più che degli esercizi di allungamento, infatti il movimento aumenta le concentrazioni di serotonina e del suo principale metabolica nel sangue.

    L’ idrokinesiterapia nel breve periodo e attività sportive a basso impatto nel lungo periodo sono quelle maggiormente indicate in quanto contribuiscono a costruire resistenza fisica, tonicità muscolare e migliori capacità nel muoversi facilmente: tra queste le più comuni sono yoga , tai chi , Pilates, ginnastica posturale e persino delle camminate sono ottime. L’esercizio terapeutico e l’allenamento terapeutico inoltre rilasciano le endorfine che combattono il dolore, lo stress e la sensazione di abbattimento che si può provare in una malattia del genere.

    Nella gestione del dolore cronico oltre che l’allenamento può essere utile l’ausilio di terapie strumentali come l’elettroterapia, perché aumenta la compliance col movimento e permette di non perdere l’allenamento. Per alleviare dolori e stress possono essere utilizzare anche terapie complementari, tra cui terapie manuali e osteopatia.

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