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Lesione del legamento crociato anteriore: fisioterapia pre e post chirurgica

Lesione del legamento crociato anteriore: fisioterapia pre e post chirurgica

ginocchio funzione articolare e lesioni dei legamenti

Introduzione

La funzione articolare del ginocchio risente in grado piu o meno marcato dei traumi che avvengono a distanza nel femore e nella gamba.L’interessamento diretto si verifica a seguito delle caratteristiche lesioni interne,delle fratture dei capi articolari e delle lussazioni.

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    Fisioterapia post-chirurgica

    Ginocchio: funzioni articolari e lesioni

    Le lesioni interne del ginocchio, sono conseguenze per lo piu’ di brusche sollecitazioni in torsione o di traumi in adduzione o abduzione e piu’ in particolare delle lesioni del legamento crociato anteriore o comunemente detto LCA.
    Questo legamento collega la parte antero/superiore della tibia alla parte postero/inferiore del femore ed impedisce alla tibia di scivolare in avanti sul femore.
    Una delle situazioni per rompere questo legamento e’ un colpo diretto sul ginocchio e questo succede molto spesso nel gioco del calcio.Tuttavia la maggior parte delle rotture del LCA puo’ avvenire senza che vi sia contatto tra il ginocchio e qualche altro oggetto. Questi traumi avvengono quando gli atleti effettuano dei cambi di direzione molto repentini o atterrano con il ginocchio in iperestensione a seguito di un salto.

    L’infortunio di solito e’ associato a un moderato o intenso dolore e nella maggior parte dei casi non si riesce a continuare l’attivita’ sportiva, nelle ore seguenti il ginocchio si gonfia e si fa difficolta’ anche a camminare.Il dolore e il gonfiore aumentano nei primi due giorni poi tendono a diminuire nei giorni successivi.
    Il disagio che si prova dopo la rottura del LCA e’ talmente serio che la persona infortunata si rivolgera’ in maniera molto spontanea ad un ortopedico o un fisioterapista.

    In alcuni casi il gonfiore eccessivo e il dolore possono rendere difficile la visita e di conseguenza una diagnosi accurata. In questa circostanza si rende necessaria l’esecuzione di una risonanza magnetica effettuata in brevissimo tempo per effettuare una diagnosi precisa altrimenti la RM si effettua dopo 2-3 settimane per evitare dei falsi negativi e quindi delle diagnosi non esatte.

    Fisioterapia pre-chirurgica

    A questo punto la domanda che ognuno di noi si farebbe e’: dovrò essere operato????

    La risposta a questa domanda è diversa da persona a persona, molti fattori devono essere presi in considerazione dal paziente e dal chirurgo, questi fattori includono:

    • l’eta’ del paziente,
    • il contesto sociale in cui e’ inserita la persona,
    • la presenza di eventuali lesioni associate (catilagini,menischi etc.) .

    Li dove si deciderà di effettuare un intervento chirurgico e’ sempre consigliabile effettuare prima un ciclo di fkt per migliorare la fisiologia del ginocchio il gonfiore e il dolore.

    Esistono molti interventi chirurgici per riparare un LCA rotto, le tecniche attuali prevedono la ricostruzione del LCA utilizzando un nuovo legamento ottenuto dalla preparazione di un tessuto prelevato da uno degli altri tendini presenti intorno al ginocchio (generalmente il gracile associato al semitendinoso o dal tendine rotuleo), questo tessuto viene passato attraverso fori praticati nell’osso del femore e della tibia e poi ancorato in posizione corretta all’osso per creare un nuovo LCA.

    La riabilitazione dopo un intervento di LCA richiede tempo e duro impegno, va iniziata sin da subito nelle prime ore dopo l’intervento ed e’ formata da 4 fasi.

    Al ginocchio viene applicato un tutore articolato fissato in completa estensione(per alcuni giorni) o articolato tra 0° e 90°a seconda del parere del chirurgo,per la deambulazione vengono prescritte invece le stampelle.
    Gia’ dopo qualche ora si possono iniziare degli esercizi attivi e passivi per recuperare velocemente la fisiologia del ginocchio ed esercizi di isometria per il quadricipe. Sara’ fondamentale recuperare li dove non ci sia la completa estensione per permettere una normale deambulazione ed evitare quindi delle complicanze dovute alla rigidita’ articolare.

    Nelle prime fasi della riabilitazione gli obiettivi sono quelli di:

    • recuperare e mantenere il range di movimento con esercizi attivi e passivi con l’aiuto del fisioterapista,
    • il recupero graduale della muscolatura delle diverse strutture dell’arto inferiore in generale,
    • rieducare il passo con l’ausilio prima delle stampelle e poi quando la cicatrice lo permette con l’Idrokinesiterapia seguendo le indicazioni del chirurgo e del fisioterapista,
    • riduzione dello stato infiammatorio.

    A proposito di quest’ultimo possono essere uilizzate delle terapie fisiche quali tecarterapia, laser ad alta potenza, interix per ridurre appunto lo stato infiammatorio algico e di gonfiore.

    Molto adatta in questa fase terapeutica e’ la ormai famosa tecarterapia che ci permette di indurre all’interno le cosiddette correnti di spostamento favorendo il trasferimento di energia biocompatibile all’interno dei tessuti lesi, inoltre garantisce tempi di trattamento e risultati immediati e stabili.

    La tecnologia della macchina trasforma la terapia manuale manuale svoltaYour text to link… dal terapista, il quale acquista una qualita’ migliore arrivando piu’ in profondita’ grazie alla riattivazione del microcircolo, linfatico e sanguigno.

    Quindi in sostanza la tecarterapia in questa fase riabilitativa ci da:

    • un’immediata azione algesica,
    • un’azione drenante sui tessuti
    • una stimolazione del circolo periferico attraverso l’incremento della temperatura endogena.

    Nelle ultime fasi della riabilitazione il paziente ha ormai raggiunto l’articolarita’ completa, un buon tono muscolare e un ottimo controllo neuromuscolare.

    C’e’ da dire infine che per iniziare in totale sicurezza un programma di allenamento sportivo e’ fondamentale aver raggiunto tutti questi requisiti per non incorrere in spiacevoli problemi.

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