Idrokinesiterapia per la pubalgia
…L’acqua è la forza che ti tempra, nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi.
L’acqua ti rigenera e ti ridona l’equilibrio perduto…immergiti e prova il piacere del suo tocco…
La pubalgia cos'è
La pubalgia, nota anche come sindrome retto-adduttoria è una patologia dolorosa che interessa la regione pubica, provocata da una tendinopatia da sovraccarico dell’inserzione distale dei muscoli addominali e prossimale degli adduttori ( zona inguinale ). E’ molto diffusa tra gli sportivi , soprattutto in quelli che praticano attività come il calcio, il tennis, il rugby, nelle quali sono previsti continui cambi di direzione ad alta velocità, scatti e torsioni. Ci sono comunque fattori predisponenti, quali: una differente lunghezza degli arti inferiori, forme di scoliosi, difficoltà di mobilizzazione delle articolazioni sacro-iliache, situazioni nelle quali la forza muscolare non è sempre accompagnata da un’adeguata elasticità degli stessi muscoli.
In altre parole dove i problemi posturali che coinvolgono il tratto lombare della colonna e il bacino si associano a squilibri muscolari, aumentano le possibilità di incorrere in forme infiammatorie che spesso si cronicizzano.
Il dolore, sintomo principale può essere mono o bilaterale, a localizzazione prevalentemente adduttoria, addominale o mista. L’esordio è subdolo e peggiora con il ripetersi delle attività e degli allenamenti, ma a volte può comparire anche improvvisamente.
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Obiettivi del trattamento riabilitativo
L’idrokinesiterapia ha obiettivi specifici:
- Recupero della mobilità articolare ( in particolare delle articolazioni sacro-iliache e della colonna lombare )
- Recupero della forza e dell’elasticità muscolare
- Recupero del controllo e della stabilità del bacino
- Recupero della sensibilità propriocettiva e della padronanza dei movimenti
In acqua i suddetti obiettivi vengono perseguiti fin dalle primissime sedute attraverso esercizi specifici, proposti nella giusta gradualità e nel rispetto della sintomatologia del paziente. L’ambiente acquatico offre la possibilità di iniziare precocemente il programma riabilitativo evitando le comuni complicanze dovute all’immobilità prolungata ( retrazioni ed infiammazioni muscolo-tendinee, fibroaderenze, crampi, contratture) mentre la riduzione dello stress articolare e del dolore ( grazie agli effetti della spinta e pressione idrostatica ), insieme alla diminuzione del tono muscolare, permette di muoversi meglio e senza vincoli.
L’originalità del lavoro in acqua sta nella possibilità di modificare istante per istante la resistenza idrodinamica variando alcuni parametri come la velocità del movimento ed il tipo di ausilio galleggiante, consentendo di differenziare l’intensità degli esercizi. Infine la possibilità di lavorare in gruppo coinvolge la persona a 360°, influenzando positivamente la sua psiche e permettendole di affrontare il percorso riabilitativo con forte motivazione.
Programma riabilitativo
Data la complessità del quadro clinico, per il trattamento della pubalgia sono indispensabili approcci differenti e che coinvolgono varie figure specialistiche ( fisiatra, radiologo, fisioterapista, preparatore atletico ). L’efficacia del programma riabilitativo svolto presso la nostra struttura deriva dall’associazione di varie tecniche e metodiche terapeutiche svolte da professionisti specializzati nel settore e continuamente aggiornati nell’ambito della traumatologia e medicina dello sport.
Entrando nel dettaglio, per il recupero della mobilità articolare utilizziamo accurate tecniche di terapia manuale osteopatica supportate dall’impiego di elettromedicali di ultima generazione per il controllo della sintomatologia dolorosa;
per il recupero della forza e dell’elasticità muscolare ricorriamo ad esercizi di stretching, rinforzo muscolare specifico e rieducazione posturale ( in modo da bilanciare il rapporto fra addominali ed adduttori ).
La nostra forza sta nell’associare parallelamente al programma riabilitativo appena descritto le potenzialità dell’idrokinesiterapia.
Per quanto concerne il trattamento in acqua utilizziamo differenti esercizi complementari a quelli svolti in palestra. Ecco alcuni esempi:
- esercizi di articolarità in acqua alta e profonda;
- posture in allungamento abbinate ad idromassaggio;
- corsa in acqua alta con cavigliere galleggianti;
- corsa in acqua profonda senza sovraccarico e con resistenza aggiunta;
- percorsi propriocettivi;
- riproduzione dei gesti tecnici in acqua, anche in modalità propriocettiva;
- esercizi di core stability ( ad esempio in galleggiamento supino, richiedere al paziente di controllare la ciambella collocata sotto il bacino per attivare gli stabilizzatori lombopelvici );
All’inizio la frequenza delle sedute sarà di tre volte a settimana con due sessioni di idrokinesiterapia ed una di fisiokinesiterapia. Superata la fase acuta, dopo due settimane, le sedute diventeranno due, alternando lavoro in acqua e lavoro in palestra per il completo recupero funzionale. Durante l’iter terapeutico saranno forniti preziosi consigli sull’autotrattamento ( esercizi specifici e posture in allungamento ) nonché, quando possibile, sul nuoto, come sport indispensabile per raggiungere un adeguato ricondizionamento fisico e per il mantenimento dei risultati raggiunti. Sarà lo specialista a stabilire la durata complessiva del programma riabilitativo in base alla visita da lui effettuata e alla valutazione complementare dei fisioterapisti.
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