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L’Idrokinesiterapia e dolori vertebrali

L’Idrokinesiterapia e dolori vertebrali

I dolori vertebrali

Un capitolo particolare per la molteplicità dei fattori scatenanti e per le caratteristiche variabili da persona a persona è quello del dolore vertebrale.
Con tale definizione facciamo riferimento a qualunque sintomo doloroso acuto o cronico, riferito a livello della colonna cervicale, dorsale o lombosacrale.

Origine del Dolore Vertebrale

Esistono zone della colonna vertebrale che per le loro caratteristiche anatomiche e funzionali sono deputate a svolgere un compito preciso rispetto ad altre (ad es. la colonna lombare ammortizza le sollecitazioni meccaniche mentre il tratto dorsale ha soprattutto una funzione di sostegno).

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    Se la zona designata non è più in grado di assicurare lo svolgimento di una specifica funzione, altre dovranno farsene carico, sovraccaricandosi. Si innesca in tal modo un circolo vizioso tra zone poco mobili ed altre eccessivamente sollecitate, vittime di uno stress meccanico cronico.

    Tutto dunque parte dalla perdita di mobilità provocata da vari fattori :

    • Traumi ed attitudini antalgiche ( ad es. a seguito di una distorsione di caviglia, il sistema si è difeso mettendo in atto delle strategie, ovvero dei compensi per evitare il dolore )
    • Carattere ( pensiamo all’ atteggiamento posturale della persona ottimista e sicura di sé rispetto a quello della persona ansiosa, afflitta e depressa )
    • Cicatrici post traumatiche e post chirurgiche ( causano perdite di mobilità localizzate )
    • Vizi posturali
    • Movimenti ripetitivi microtraumatici legati allo sport o all’attività professionale
    • Tensioni viscerali ( gli organi sono connessi alla colonna vertebrale attraverso una rete 3D formata da fasce, ovvero da tessuto connettivo molle ). La sedentarietà ed il conseguente aumento di peso possono determinare un sovraccarico del “contenitore” (sistema muscoloscheletrico) e del “contenuto” (visceri).

    Il circolo vizioso è mantenuto dalle catene muscolari che ci avvolgono creando una sorta di abito. Se le tensioni sono bilanciate il sistema funziona, ma se il gioco dei compensi si esaspera, finiremo per muoverci in un vestito stretto con conseguenze irreparabili sulle articolazioni e naturalmente a carico della colonna vertebrale.

    L’efficacia del trattamento riabilitativo in acqua

    In acqua i muscoli della colonna vertebrale normalmente tesi e dolenti, si allungano, diventando più elastici mentre le varie articolazioni diventano più libere. Tale effetto è garantito dalla temperatura dell’acqua (33°C) e dall’effetto “scarico” indotto dal lavoro in ambiente microgravitario. L’immediata e conseguente riduzione del dolore permette al sistema corpo di ritrovare i propri movimenti fisiologici, contribuendo all’acquisizione di una postura corretta fuori dall’acqua. Fondamentale sarà il lavoro sulla respirazione (perché tutti i nostri blocchi avvengono in inspirazione) ed in particolare sul diaframma, muscolo a forma di cupola che separa il torace dall’addome e si inserisce a vari livelli della colonna vertebrale. Fenomeni compressivi e tensioni spinali, possono dunque derivare anche da una scarsa mobilità della cupola diaframmatica. L’acqua come spazio liquido, facilita la mobilizzazione e l’apprendimento perché fornisce da un lato informazioni esterocettive ( contatto della cute con il mezzo acquatico ) e dall’altro informazioni propriocettive (relative alla sensazione di diversa spinta pressoria in base al maggiore o minore affondamento di alcune parti del corpo rispetto ad altre). Tutti questi input concorrono a modificare lo schema alterato, favorire una migliore percezione del corpo ed impedire la fissazione di atteggiamenti patologici e di alterazione funzionale.

    idrokinesiterapia per i dolori vertebrali

    Perché riabilitarsi con noi

    Perché i nostri programmi di lavoro prendono in considerazione questi aspetti ed includono esercizi precisi, selezionati e proposti dai nostri idrokinesiterapisti a seconda del tipo di dolore vertebrale e del tipo di trattamento ( conservativo o post chirurgico ). Le sedute si aprono sempre con una valutazione iniziale sia in acqua sia a secco, dove vengono individuate le principali zone vertebrali da trattare e le articolazioni che a distanza possono con la loro perdita di mobilità, provocare sovraccarico vertebrale e discale ( ad es. le anche ).
    Sono previste generalmente 10 sedute in acqua a frequenza bisettimanale della durata di un’ora, finalizzate al miglioramento dei sintomi (già dopo poche sedute il dolore si allevia notevolmente), al raggiungimento di uno stato di rilassamento globale e di un fisiologico schema corporeo. Una volta riacquisito, il paziente dovrà mantenerlo sotto la guida verbale e manuale del fisioterapista durante la seconda parte del programma riabilitativo che includerà 10 sedute di rieducazione posturale.
    E’ proprio dal binomio idrokinesiterapia -fisioterapia che derivano i successi dei nostri trattamenti.
    Infine i nostri specialisti saranno sempre pronti a rispondere alle vostre domande e vi forniranno continuamente indicazioni sull’attività fisica da svolgere per il mantenimento dei risultati raggiunti, su eventuali esercizi da eseguire a casa e soprattutto sull’ergonomia:

    • Come bisogna sedersi?
    • Quali sono le posture da evitare?
    • Come comportarsi con i carichi?
    • Quali ausili si possono utilizzare?
    riabilitazione in acqua dei dolori vertebrali

    Altre cause di dolore Vertebrale

    • Ernia del disco ( fuoriuscita del materiale gelatinoso dal disco intervertebrale, ovvero il nucleo polposo attraverso la struttura che lo accoglie cioè l’annulus fibroso ). Il dolore varia con l’attività fisica ( ad es. stare seduti a lungo, piegarsi in avanti ) e con il tempo. A livello lombosacrale l’ernia può determinare una radicolopatia ( sofferenza della radice nervosa per compressione ) dando luogo alla cosiddetta lombosciatalgia. In tal caso il dolore può irradiarsi lungo tutto l’arto inferiore in base al percorso del nervo sciatico. A livello cervicale invece un’ernia può provocare una cervicobrachialgia.
    • Artrosi vertebrale E’ il risultato del sovraccarico meccanico cronico. La zona vertebrale negli anni va incontro a modificazioni strutturali finendo per perdere ogni minimo movimento, in altre parole si irrigidisce fino a bloccarsi del tutto.
    • Instabilità vertebrale con possibile spondilolistesi ( scivolamento di una vertebra su quella sottostante )
    • Frattura vertebrale
    • Lesioni dei tessuti molli ( legamenti, muscoli paravertebrali, ecc…)
    • Stenosi del canale vertebrale ( restringimento del canale spinale dove decorrono le radici nervose ). Congenita o secondaria ad artrosi. Si presenta con la claudicatio neurogena ( il dolore viene esacerbato dallo stare in piedi o dal camminare; si irradia alle natiche e agli arti inferiori e diminuisce con la flessione lombare )
    • Malattie reumatiche ( Artrite reumatoide e Spondilite Anchilosante in particolare )
    • Tumori
    • Infezioni ossee o del disco ( spondilodiscite )
    • Disturbi vascolari
    • Malattie metaboliche dell’osso (osteoporosi)
    • Sindromi neurologiche ( ad es. sofferenza delle radici nervose lombosacrali da diabete )
    • Dolori riferiti (gastrointestinali, genitourinari) o di natura psicogena (algie psicosomatiche, cause psicosociali, reumatismo psicogeno)

    Da quanto detto, lo scopo del trattamento riabilitativo (sia in palestra sia in piscina), è quello di ridare mobilità alle zone poco mobili in modo da spezzare il circolo vizioso che ha portato al dolore oppure se il quadro si è ormai cronicizzato, ribilanciare le tensioni, permettendo al sistema di ritrovare un equilibrio funzionale migliore.

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